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      I cani inglesi importati nell'India sono così stimati che probabilmente si è presa cura di prevenire il loro incrociamento coi cani del paese; perciò il loro deterioramento non può attribuirsi all'incrociamento. Il rev. R. Everest mi notifica che ottenne un paio di cani da ferma nati nell'India simili in tutto ai loro progenitori scozzesi; egli ne allevò in Delhi parecchie covate, prendendo ogni precauzione a prevenirne l'incrociamento, ma benchè questa fosse la seconda generazione nell'India, non venne mai a capo di ottenere un solo allievo simile ai suoi parenti nella statura ed abitudini, giacchè le narici erano più contratte, i musi più acuminati, la taglia più piccola e le membra più gracili. Così ancora, sulla costa della Guinea, secondo Bosman, i cani si cambiano fortemente; le loro orecchie si fanno lunghe e rigide come quelle della volpe, a cui si avvicinano anche nel colore, per cui dopo tre o quattro generazioni il loro abbaiare si converte in urlo (80). Questa notevole tendenza ad un rapido deterioramento dei cani europei, sotto la influenza di un clima indiano ed africano, si può forse in parte spiegare colla tendenza che manifestano molti animali a ritornare alla loro condizione primordiale, se il loro stato viene in alcun modo cambiato, come vedremo più innanzi.
      Fra le particolarità che caratterizzano le differenti razze di cani ve ne sono alcune comparse ad un tratto, le quali, benchè rigorosamente ereditarie, ponno chiamarsi mostruosità, per esempio la forma del corpo e delle zampe nei bassotti d'Europa e dell'India, la forma della testa e della mascella inferiore nell'alano e carlino, simili in questo solo rispetto, e dissimili in tutti gli altri.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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