Lawrence(86), che pose particolare attenzione alla storia dei cani da volpe, scriveva nel 1829, che circa ottanta o novant'anni indietro, l'arte di allevarli aveva formato un cane da volpe affatto nuovo, essendo state ridotte le orecchie dell'antico segugio meridionale, rese più leggiere le ossa e la massa del corpo, più allungata la taglia e ingrandita la statura. Si crede che ciò sia stato ottenuto mediante l'incrociamento del levriere. Youatt(87), che è molto cauto nelle sue asserzioni, dice che quest'ultimo nello scorcio del passato secolo assunse un carattere un po' diverso da quello che aveva una volta. Ora ei si distingue per una leggiadra simmetria di forme che un tempo non aveva; ed è pure addivenuto più veloce. Esso non è più usato alla caccia del cervo, ma gareggia coi suoi compagni in velocità nelle corse rapide e brevi. Un autore competente(88) crede che i levrieri inglesi siano i discendenti, progressivamente migliorati, dei grandi levrieri di pelo ruvido che esistevano in Scozia fino dal terzo secolo. Alcuno suppone un incrociamento antico col levriere d'Italia, ma questa ipotesi pare poco probabile, stante la debolezza di questa razza. Lord Oxford, come è ben noto, incrociava i suoi famosi levrieri con alani, per correggerne la timidezza, e fu scelta questa razza perchè si credette erroneamente che abbia poco odorato; ma al dire di Youatt, alla sesta o settima generazione non restò la più lieve traccia dell'alano, ma bensì ne rimase il coraggio e l'indomabile perseveranza.
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