Più verso mezzodì nelle isole di Falkland i discendenti dei cavalli importati nel 1764 sono talmente degradati rispetto alla grandezza e forza(123), che non si possono più adoperare alla presa di bovi selvaggi col lasso. Per questo scopo fa quindi mestieri importare cavalli freschi dalla Plata, non ostante la forte spesa. La minore grandezza dei cavalli tanto delle isole meridionali che nordiche e di parecchie catene di montagne ben difficilmente può essere attribuita al freddo, imperocchè tale degradazione sia avvenuta anche nelle isole di Virginia e del Mediterraneo. Il cavallo può resistere a intenso freddo, prova ne sia che torme selvaggie vivono nelle pianure della Siberia a 56° lat. sett.(124). Inoltre il cavallo originariamente deve aver abitato paesi, che venivano annualmente coperti di neve, come si inferisce dall'istinto finora conservatosi di scavare entro la neve per giungere all'erba sottostante. Il tarpan selvatico dell'Oriente ha quest'istinto, e secondo l'asserzione dell'ammiraglio Sulivan l'hanno pure i cavalli rinselvatichiti delle isole di Falkland, locchè riesce tanto più notevole, perchè i progenitori di questi cavalli nella Plata non potevano seguire tale istinto per molte generazioni. I bovini selvaggi di Falkland invece non scavano mai nella neve, e periscono di fame, quando il terreno ne resti lungamente coperto. I cavalli delle regioni settentrionali dell'America, discendenti da quelli che introdussero i conquistatori del Messico, hanno la stessa abitudine; come l'hanno pure i bisonti indigeni, ma non i bovini introdottivi dall'Europa(125).
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