Questo fatto non mette molto in chiaro l'origine della colorazione del cavallo primitivo, è però un caso di variazione analoga, imperocchè anche gli asini siano talvolta pezzati, e nel Museo Britannico io ho visto un bastardo dell'asino e zebro colla groppa pezzata. Colla parola "variazione analoga", di cui avrò spesso occasione di servirmi, intendo una variazione che si manifesta in una specie o varietà, e somiglia ad un carattere normale di altra distinta specie o varietà. Come si vedrà più tardi, le variazioni analoghe ponno nascere o da ciò che due e più forme di simile organizzazione siano state sottomesse a condizioni simili, oppure da ciò che una delle due forme abbia acquistato per riversione un carattere che l'altra forma ebbe in eredità dallo stipite comune, o in fine dall'avere ambo le forme fatto ritorno allo stesso carattere degli avi. Noi vedremo tra breve, che i cavalli hanno talvolta la tendenza a produrre fascie su gran parte del corpo, e siccome sappiamo che le fascie si trasformano assai facilmente in macchie e disegni nuvolosi, come osservasi nel gatto domestico ed in altre specie di Felis, tra le quali perfino i leoni di colore uniforme hanno giovani con macchie oscure su fondo più chiaro, così è supponibile che il mantello pomellato del cavallo, che ad alcuni scrittori è parso meraviglioso, altro non sia che una modificazione o traccia della tendenza di produrre delle fascie.
Fig. 1.
Ponì isabellino del Devonshire, con fascie scapolare, spinale, ed agli arti.
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Museo Britannico Felis Devonshire
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