Il Muniz m'informa anche, essere opinione che questa razza abbia avuto origine presso gli Indiani al sud della Plata. Anche oggidì gli individui allevati alle rive della Plata mostrano la loro natura alquanto selvaggia col manifestare una ferocia maggiore di quella del bue comune, e le vacche, se sono visitate troppo spesso, abbandonano il loro primo vitello. La razza è assai costante, toro e vacca niata producono invariabilmente un vitello niata: ed è un secolo almeno che questa razza dura. Gli incrociamenti d'una vacca ordinaria con un toro niata, o inversamente, danno una prole che ha caratteri intermedi; ma i caratteri della razza niata appariscono ben marcati. Secondo Muniz, è evidentemente provato, che la vacca niata, incrociata col toro comune, trasmette i suoi caratteri speciali più fortemente che non lo faccia il toro niata colla vacca comune; il che è contrario all'opinione generale degli agricoltori. Quando l'erba è lunga, questi animali mangiano come il bue comune per mezzo della lingua e del palato; ma durante il periodo di siccità, allorchè molti animali periscono nei Pampas, la razza niata è in una posizione svantaggiosissima, e finisce per perire se non è aiutata; perocchè i buoi ordinari, come i cavalli, sono atti a mantenersi in vita pigliando colle labbra i ramoscelli degli alberi; il che riesce impossibile alla razza nata, in cui le labbra non si congiungono, la quale perciò è condannata a perire prima del bue comune. Questo caso serve d'esempio per mostrare, come, alla sola stregua delle abitudini ordinarie di un animale, noi siamo poco atti a giudicare delle circostanze accidentali o sopraggiunte ad intervalli, da cui possano dipendere la sua rarità o la sua estinzione; e questo esempio ci mostra ancora, come la elezione naturale avrebbe causato la distruzione della razza niata, se dessa fosse sorta allo stato di natura.
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