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      Nei montoni della razza valacca "le corna si elevano quasi perpendicolarmente sull'osso frontale, ed hanno in seguito una magnifica forma spirale; nelle pecore escono dalla testa ad angolo retto e si torcono in seguito in un modo singolare"(233). Hodgson constatò che il naso assai inarcato, che è così fortemente sviluppato in parecchie razze straniere, è caratteristico solamente del montone, ed è manifestamente il risultato della domesticità(234). Apprendo dal Blyth che nei montoni a grossa coda, nelle pianure dell'India, l'accumulazione del grasso in quest'organo è molto più considerevole nel maschio che nella femmina; e Fitzinger(235) fa notare che nella razza africana a criniera questa è molto più sviluppata nei maschi che nelle femmine.
      Anche nelle differenti razze di montoni, come nei buoi, vi sono delle differenze costituzionali. Così le razze migliorate arrivano più presto a maturità, come lo ha dimostrato benissimo Simonds, colla scorta dell'epoca media di dentizione. Le differenti razze si sono adattate a differenti generi di pastura e di clima, per esempio niuno può allevare i montoni Leicester nelle regioni montuose ove prosperano i cheviot. Come notò Youatt, "in tutte le differenti località dell'Inghilterra si rinvengono diverse razze di montoni adattati assai bene alla regione che occupano. Nessuno conosce l'origine loro, essi appartengono al suolo, al clima, alla pastura ed al terreno che li pasce, pare che essi si siano formati per e mediante tutto ciò"(236). Marshall(237) racconta che in una mandria composta di montoni pesanti del Lincolnshire e di leggeri del Norfolk, allevati insieme in un gran pascolo di cui una parte era bassa, umida e ricca di verzura, e l'altra alta e quasi arida, gli animali quando uscivano si separavano regolarmente gli uni dagli altri, i grossi montoni restavano nella parte bassa e i leggeri nell'alta, "e finchè vi era erba in abbondanza, le razze si mantenevano tanto distinte come i corvi ed i piccioni". Numerosi montoni furono portati, nel corso di molti anni, da diverse parti del globo al Giardino zoologico di Londra, e al dire di Youatt, che li sorvegliava come veterinario, "in pochi o nessuno si manifesta la moria, ma invece diventano tisici; quelli che vengono dalla zona torrida non oltrepassano mai il secondo anno di vita, e quando muoiono i loro polmoni sono tubercolosi"(238). Ciò prova ad evidenza che le razze inglesi di montoni non riescirebbero in Francia(239). Anche in certe parti dell'Inghilterra è stato impossibile di conservare certe razze di montoni, così in un podere sulla riva dell'Ouse i montoni Leicester furono tanto rapidamente distrutti dalla pleurite(240) che il proprietario non li poteva salvare; i montoni a pelle più grossa vanno esenti da tale malattia.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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