Il montone è modificato dall'azione diretta delle condizioni di vita, alle quali è esposto, più prontamente che ogni altro animale domestico. Secondo Pallas, e più recentemente secondo Erman, il montone del Kirghiz, a grossa coda, degenera in Russia dopo qualche generazione; la massa del grasso diminuisce "perchè l'amaro e scarso erbaggio delle steppe pare indispensabile al suo sviluppo". Il Pallas ha constatato la stessa cosa in una delle razze della Crimea. Il Brunes dice che la razza Karakool, la quale produce una lana nera fina, ricciuta e di gran valore, la perde, allorchè dalla sua località, che è Bokhara, sia trasportata in Persia od altrove(242). In tutti questi casi può darsi che una modificazione qualunque nelle condizioni della vita produca una variabilità, e quindi la perdita di certi caratteri, ma non che certe condizioni siano necessarie allo sviluppo di quei caratteri.
L'elevazione di temperatura sembra agire direttamente sulla lana: si sono pubblicati parecchi rapporti sui cangiamenti che subiscono nelle Indie occidentali i montoni importati dall'Europa. Il dott. Nicholson d'Antigua mi dice, che dopo la terza generazione la lana scomparisce da tutto il corpo, ad eccezione della regione lombare; l'animale mostra allora l'aspetto di una capra coperta di una stoffa sudicia. Si dice che un cangiamento simile abbia luogo sulla costa occidentale dell'Africa(243). D'altra parte, nei piani caldi dell'India esistono molti montoni lanosi. Nelle valli basse e calde delle Cordigliere, secondo Roulin, se si tosano gli agnelli tosto che la lana ha raggiunto un certo spessore, tutto continua come è d'ordinario; ma se non si tosano, la lana si distacca a fiocchi ed è sostituita in un modo costante da un pelo corto e lucido simile a quello della capra.
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