I due piccoli conigli di Porto Santo, durante il tempo che vissero al Giardino zoologico, avevano un aspetto notevolmente differente dalla specie comune. Essi erano straordinariamente attivi e selvaggi, e parecchie persone vedendoli li rassomigliavano più a grossi ratti che a conigli; avevano delle abitudini notturne al più alto grado e non si potè domare quella loro selvatichezza, cosicchè il soprintendente, sig. Bartlett, mi assicurò che egli non ebbe mai sotto la sua sorveglianza animale più selvaggio. Questo fatto è assai singolare, considerando che essi discendono da una razza domesticata, e ne fui sorpreso in modo che pregai il signor Haywood d'informarsi sul luogo: se questi conigli erano perseguitati e cacciati dagli abitanti, o molestati dai falchi, gatti od altri animali; ma seppi che ciò non era, e non si sa quindi a quale causa attribuire la loro selvatichezza. Essi vivono nella parte centrale alta e silvestre del paese e vicino alle rupi del mare, ed essendo eccessivamente timidi non appaiono che rare volte nelle località inferiori coltivate. Si dice che fanno 4 a 5 piccoli per covata in luglio ed agosto. Infine, e questo è il fatto più rimarchevole, il Bartlett non ha mai potuto accoppiare questi due conigli, ambo maschi, con femmine di diverse razze che molte volte aveva messe con quelli.
Se la storia del coniglio di Porto Santo non fosse conosciuta, la maggior parte dei naturalisti, vedendolo più piccolo di statura, di colore rossastro nella parte superiore, grigio nell'inferiore, mancante di nero sulla coda ed all'estremità delle orecchie, lo avrebbero considerato come una specie distinta.
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