Pagina (151/1426)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Dapprima fui meravigliato di un tal fatto, e non poteva comprendere, perchè la domesticazione producesse questo risultato uniforme, ma la spiegazione parmi esserci fornita da ciò, che durante un grande numero di generazioni le razze artificiali sono state in rigorosa captività, e non ebbero che poche occasioni da esercitare i loro sensi, la loro intelligenza, o i loro muscoli volontari, e che per conseguenza, come vedremo avanti, il loro cervello non si è potuto sviluppare nella stessa proporzione del loro corpo. Il cervello non aumentando, la scatola ossea che lo contiene non è punto aumentata, il che, per correlazione, ha evidentemente modificato la larghezza del cranio intiero (fig. 8).
     
     
      Fig. 9; Estremità posteriore del cranio in grandezza naturale, coll'osso interparietale, A di coniglio selvaggio, B di coniglio rinselvatichito dell'isola Porto Santo presso Madera, C di grande coniglio ad orecchie pendenti.
     
      In tutti i crani dei conigli ad orecchie pendenti, i processi sopraorbitari delle ossa frontali sono molto più larghi che nella specie selvaggia, e si portano generalmente più in alto. L'apofisi posteriore dell'osso malare nell'arcata zigomatica è più larga e più ottusa, come si può notare nella figura 8, e la sua estremità si approssima anche molto più al foro uditivo che nel coniglio selvaggio, fatto il quale risulta sopratutto dal cangiamento di direzione di questo foro. L'osso interparietale (fig.9) differisce molto di forma nei vari crani; esso è in generate più ovale, o si estende maggiormente nel senso dell'asse longitudinale del cranio, che nei conigli selvaggi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Estremità Porto Santo Madera