Prendendo per punto di confronto la lunghezza compresa tra la base del becco e l'estremità della coda, ho trovato, che su trentacinque uccelli di razze diverse, venticinque l'anno le ali in proporzione più lunghe, e dieci le hanno proporzionatamente più corte del torraiuolo. Ma siccome non vi è correlazione tra la lunghezza delle penne delle ali e quelle della coda, è meglio prendere per termine di confronto la lunghezza del corpo misurata dalla base del becco alla glandola pituitaria; e così facendo ho trovato che su ventisei dei medesimi uccelli misurati, ventuno avevano le ali troppo lunghe, e cinque le avevano troppo corte. Nei ventun uccelli le ali superavano quelle del colombo torraiuolo in media di un terzo di pollice; mentre nei cinque uccelli non erano che di pollici 0,8 più corte. Sorpreso di vedere le ali degli uccelli tenuti in captività aumentare nella loro lunghezza, mi venne l'idea che questo effetto potesse risultare dall'allungamento delle penne alari, come succede nel giacobino, la cui ala ha una lunghezza insolita. Siccome io aveva in quasi tutti i casi misurato le ali ripiegate, diffalcai la lunghezza di questa parte terminale da quella delle ali distese, ed ottenni così con sufficiente esattezza la lunghezza delle ali fra le estremità dei due radii (corrispondente alla distanza tra i due carpi nelle nostre braccia). Le ali così misurate nei medesimi venticinque uccelli, mi diedero risultato affatto diverso; poichè, relativamente alle ali del torraiuolo, esse si trovavano troppo corte in diciassette, e troppo lunghe in solamente otto uccelli.
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