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      Riassumiamo ora i sei argomenti precedenti, contrari all'idea, che le razze domestiche siano discese da otto o nove, e forse da dodici specie, poichè l'incrociamento di un numero minore non potrebbe render conto delle differenze caratteristiche delle diverse razze. Sono i seguenti: 1o non è probabile che ancora al presente in qualche parte possano esistere altrettante specie ignote agli ornitologi, o che esse si siano estinte nei limiti del periodo storico, mentre l'uomo ha esercitato sì poca influenza sull'estinzione del torraiuolo selvaggio; 2o non è probabile che l'uomo nei tempi andati abbia completamente addomesticate e allo stato di cattività rese feconde tante specie differenti; 3o queste specie differenti non trovansi in verun luogo rinselvaggite; 4o il fatto straordinario, che l'uomo abbia scelto con intenzione o per caso parecchie specie assai anormali nei loro caratteri per addomesticarle, è assai poco probabile, ed oltre ciò i punti di struttura pei quali le supposte specie appariscono tanto anormali, sono al presente straordinariamente variabili; 5o il fatto che tutte le razze, non ostante le differenze in parecchi punti essenziali della loro struttura, producono dei meticci pienamente fecondi, mentre si sono trovati sterili tutti quelli ottenuti dall'incrociamento di specie anche assai vicine della famiglia dei piccioni; 6o la tendenza mirabile or ora esposta di tutte le razze di dare (principalmente negli incrociamenti) dei prodotti che ritornano ai caratteri del torraiuolo selvaggio nei minuti dettagli di colorazione, e che variano in maniera simile.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426