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      Noi possiamo perfino seguire questa razza per alcuni passi nella sua via di formazione. Il Moore, nel 1735, enumera con molta esattezza i di lei principali titoli di pregio; ma non descrive le sottorazze, da che il signor Eaton(366) deduce che il tomboliere a corta faccia non fosse allora arrivato alla sua perfezione. Il Moore cita perfino il giacobino come il pių piccolo piccione. Trent'anni dopo, nel 1765, in un'opera dedicata a Mayor, sono diffusamente descritti i tombolieri almond a corta faccia; ma l'autore, un allevatore espertissimo, nella sua prefazione (p. XIV), dice espressamente "che solo dopo molte cure e spese erano arrivati a tal punto di perfezione, e s'eran fatti tanto diversi da quelli di venti o trent'anni addietro, che un antico allevatore li avrebbe condannati per la sola ragione, che essi non erano conformi al tipo che al suo tempo si riteneva per buono". Parrebbe che a quest'epoca nei caratteri del tomboliere a corta faccia si fosse manifestato un cambiamento piuttosto repentino; e vi č ragione a credere che a quei tempi sia apparso un uccello nano e semimostruoso, che sarebbe il progenitore delle differenti sottorazze a becco corto che attualmente esistono. Questa supposizione mi pare giustificata dal fatto che nascono del tombolieri a corta faccia con becchi, i quali (misurati esattamente) appariscono in proporzione alla grandezza del corpo sė brevi come negli individui adulti, differendo quindi molto dalle altre razze, le quali non acquistano che lentamente, durante il corso dello sviluppo, i loro caratteri speciali.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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