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      Il barbo era conosciuto in Inghilterra già nel 1687; il Willughby descrive il suo becco come simile a quello del turbito; però non si può ammettere che il suo barbo abbia avuto un becco come quello dei barbi attuali, poichè ad un osservatore così esatto non sarebbe sfuggita la sua grande larghezza.
      Messaggieri inglesi. - Invano cerchiamo nell'opera dell'Aldrovandi un uccello che rassomigli ai nostri migliori messaggieri; la C. persica e turcica gli sono più vicine, ma dicesi che abbiano avuto un becco corto e grosso, per cui si sarebbero accostate al carattere del barbo ed allontanate assai dai messaggieri. Ai tempi del Willughby, 1677, noi possiamo riconoscere distintamente i messaggieri: ma egli dice: "il becco non è breve, ma di lunghezza mediocre"; la sua descrizione non si potrebbe applicare ai nostri attuali messaggieri, i quali si fanno riconoscere per la straordinaria lunghezza del loro becco. I nomi, che anticamente portavano in Europa i messaggieri, come quelli che ancora adesso portano nell'India, indicano la loro provenienza dalla Persia; e la descrizione che ne dà il Willughby si attaglia perfettamente al messaggiere di Bussorah, quale esiste al presente a Madras. In parte noi possiamo rintracciare i cambiamenti ulteriormente subiti dai nostri messaggieri inglesi. Il Moore, nel 1735, dice "che si ritiene lungo un becco di 1 1/2 pollice, quantunque vi sieno dei buoni individui in cui non sorpassa la lunghezza di 1 pollice ed 1/4". Questi uccelli dovevano essere somiglianti e forse alquanto superiori ai messaggieri precedentemente descritti, che al presente esistono nella Persia.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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