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      E. S. Dixon,(378) ed un allevatore denuncia la conclusione direttamente opposta, e domanda: "Non vediamo noi predominare quello spirito di deismo?" Ad eccezione di un piccolo numero, tra gli altri di Temminck, i naturalisti ammettono la provenienza di tutte le razze da un'unica specie, ma su tale materia l'autorità dei nomi non ha che poco peso. Nella loro ignoranza delle leggi sulla distribuzione geografica gli allevatori cercano in tutte le parti del globo le origini dei loro stipiti sconosciuti. Essi sanno bene che le diverse forme riproducono esattamente il loro tipo, persino nel colore, e sostengono, come noi lo vedremo, su basi insufficienti la remota antichità della maggior parte delle razze. Colpiti dalle differenze rimarchevoli che esistono tra le principali forme, essi si domandano, se la diversità dei climi, della nutrizione e del trattamento abbiano potuto produrre degli uccelli coś dissimili come il maestoso gallo spagnuolo nero, il piccolo elegante bantam, il pesante cocincinese colle sue molte particolarità, il gallo polacco col suo immenso ciuffo, ed il suo cranio saliente. Ma riconoscendo e perfino esagerando gli effetti degli incrociamenti delle diverse razze, gli allevatori non tengono sufficiente conto della probabilità, che durante il corso di molti secoli, siano comparsi occasionalmente molti uccelli con particolarità anormali ed ereditarie. Essi sconoscono gli effetti della correlazione di sviluppo, quella dell'uso continuo o della mancanza di uso degli organi, e i risultati diretti dei cangiamenti di clima e di nutrimento, sebbene a sostegno di questo ultimo io non abbia trovato delle prove sufficienti.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





S. Dixon Temminck