Infine, per quanto io sappia, tutti sconoscono interamente il fatto capitale della scelta inconsapevole, non. metodica, quantunque sappiano benissimo che i loro uccelli sono individualmente diversi, e che possono migliorare i loro prodotti, scegliendo anche durante un piccolo numero di generazioni, e riservando per la riproduzione i migliori uccelli.
Ecco cosa scrive un amatore:(379) "Il fatto che i polli non hanno che recentemente attratto l'attenzione degli allevatori e non sono restati fino ad ora che un oggetto di produzione pel mercato, basta per mostrare l'improbabilità che si abbia dovuto volgere alla loro riproduzione quell'attenzione ferma ed interessante ch'è necessaria per determinare nella progenitura di due uccelli delle forme trasmissibili, non offerte dai genitori". Ciò a prima vista sembra vero, ma in un capitolo futuro sopra la elezione noi citeremo dei fatti numerosi che mostreranno, che in epoche già antichissime delle razze umane appena civilizzate hanno praticato una vera scelta. Nel caso del gallo io non posso citare dei fatti diretti che provino l'impiego antico della scelta; ma si sa che al principio dell'era cristiana, i Romani avevano già sei o sette razze, e Columella "raccomanda, come le migliori, le specie che hanno cinque dita e le orecchie bianche".(380) Si conoscevano in Europa nel quindicesimo secolo molte razze che sono state descritte, e circa alla stessa epoca in Cina ve n'erano sette portanti nomi distinti. Attualmente in una delle Isole Filippine gli indigeni, quantunque semibarbari, distinguono con nomi diversi non meno di nove sottorazze di galli combattenti.
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