Quest'ultimo, come abbiamo già accennato in un capitolo precedente, ci dice come le varietà di una specie somiglino spesso ad altre specie vicine ma distinte, perchè, secondo il mio modo di vedere, le specie di un medesimo genere provengono da una forma primitiva unica. La gallina serica ha pelle e ossa di colore nero, degenera nei nostri climi, come l'hanno osservato Hewitt ed Orton, vale a dire che la sua pelle e le sue ossa ritornano gradatamente al color ordinario del gallo comune, anche se si impedisca con cura qualsiasi incrociamento. Si è osservato anche in Alemagna(401) una degenerazione simile di una razza distinta ad ossa nere, e a livrea nera ma non serica.
Il Tegetmeier mi dice che quando s'incrociano delle razze distinte, si producono frequentemente degli individui, le cui penne sono marcate di linee transversali strette di un colore più oscuro. Questo fatto può spiegarsi colla riversione diretta verso la forma stipite, il G. bankiva, in cui tutte le penne superiori sono macchiate di un bruno oscuro o rossastro, le macchie essendo in parte indistintamente disposte in linee trasversali. Questa tendenza è probabilmente rinforzata dalla legge delle variazioni analoghe, perchè nelle galline di molte altre specie di Gallus quelle linee sono meglio marcate, e le femmine di un gran numero di gallinacei, appartenenti ad altri generi, come le pernici, hanno le loro penne listate in senso trasversale. Il Tegetmeier mi ha fatto osservare, che sebbene noi vediamo nei colombi domestici una grande varietà di tinte, non vi riscontriamo mai delle penne listate e scintillanti, ciò che si comprende dietro il principio delle variazioni analoghe, poichè nè il torraiuolo selvaggio, nè alcuna delle specie affini offrono penne aventi questo carattere.
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