Lo sbucciare dei piccoli si ottiene facilmente, facendo covare le uova da una gallina bantam; ma per riuscirvi, non bisogna mettere sotto ad una stessa gallina e nel medesimo tempo uova di anitra selvatica e di anitra domestica "perchč allora gli anitrocchi selvatici non tardano a perire, lasciando ai fratelli pių robusti l'esclusivo godimento delle cure della loro madre adottiva. Gli č questo il sicuro risultamento della diversa indole che esiste al principio tra questi vari anitroccoli nati da poco". Gli anitrini selvatici fin da principio si addimostravano assai famigliari con quelli che li curavano, finchč indossavano le medesime vesti, ed erano avvezzi ai cani ed ai gatti di casa; anzi beccavano questi cani per cacciarli da un luogo che essi desideravano di occupare. Ma la vista di uomini o di cani stranieri incutea loro estremo spavento. All'opposto di quello che venne osservato in Isvezia, lo Hewitt ha sempre trovato che le sue giovani anitre cangiavano e degeneravano nel corso di due o tre generazioni, sebbene fosse stato evitato colla massima cura ogni incrociamento colla specie domestica. Le sue anitre, dopo la terza generazione, lasciavano il portamento elegante della specie selvatica e cominciavano ad assumere l'andatura di quella comune. A ciascuna generazione aumentavano di statura, e le zampe perdevano della loro finezza. Il bianco collare attorno al collo dell'anitra veniva pių largo e men regolare, e alcune delle pių lunghe remiganti primarie diventavano pių o meno bianche.
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Isvezia Hewitt
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