La loro origine è dubbia, e s'ignora se i nostri pavoni discendano da quelli che vennero introdotti in Europa al tempo di Alessandro, o se vi siano stati importati dappoi. Appo noi si riproducono difficilmente, e di rado si allevano in gran numero, due circostanze poco favorevoli ad una graduale elezione ed alla formazione di nuove razze.
Uno strano fatto, relativo al pavone, è quello dell'apparsa in Inghilterra di una varietà detta verniciata, oppure a spalle nere, che di recente, dall'autorevole Sclater, venne separata come specie distinta sotto il nome di Pavo nigripennis, che quest'autore crede debba esistere allo stato selvaggio in qualche paese, ma non nell'India, ov'è sconosciuta di certo. I maschi di codesti uccelli differiscono notevolmente dal pavone comune per il colore delle remiganti secondarie, delle penne scapolari, delle tettrici delle ali e delle coscie, e credo che siano assai più belli; essi sono molto più piccoli della razza comune, e sono sempre battuti da questa nei loro combattimenti, come seppi da A. S. G. Canning. Le femmine sono più sbiadite che quelle della razza comune. Secondo le informazioni che ebbi dal Canning, ambedue i sessi sono bianchi quando sbucciano dalle uova, e differiscono dai giovani della varietà bianca solamente per avere un coloramento carneo sulle ali. Questi uccelli verniciati, sebbene appariscano di repente tra gli stormi della razza comune, riproducono fedelmente il loro tipo. Quantunque non somiglino ai meticci ottenuti dal P. cristatus col muticus, nullameno, per i loro caratteri, sotto certi rapporti, sono intermedi fra queste due specie, fatto che, al dire dello Sclater, favorisce l'idea ch'essi debbano costituire una specie naturale distinta.
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