(487) Il Wilmot(488) descrisse un tacchino maschio bianco, che portava un ciuffo formato "di penne lunghe quattro pollici, le cui rachidi nude erano guernite all'estremità di un ciuffetto di bianca e serica lanugine". La maggior parte dei piccoli tacchini ereditavano da questa razza un ciuffo, che per altro cadea tosto, o veniva strappato dagli altri uccelli. Codesto caso è interessante, perocchè, usando certe cure, si avrebbe probabilmente potuto formare una nuova razza, ed un nastro di tale natura sarebbe stato, fino ad un certo punto, analogo a quello che portano i maschi in molti generi affini, come gli Euplocomus, Lophophorus e Pavo.
Nei parchi dei lords Powis, Leicester, Hill e Derby si conservarono dei tacchini selvaggi, tutti importati, si crede, dagli Stati Uniti. Il rev. W. D. Fox, avendo studiati gli uccelli dei primi due parchi, mi dice che senza dubbio essi differivano alquanto fra loro per la forma del corpo e per le ali a penne vergate. Erano pure diversi da quelli di lord Hill, alcuni dei quali conservati a Oulton da Egerton, quantunque fosse stato accuratamente evitato ogni incrociamento col tacchino ordinario, produssero incidentalmente uccelli d'un colore molto più pallido, ed uno quasi bianco, ma non albino. Questo caso di tacchini semiselvaggi, leggermente diversi fra loro, è analogo a quello degli armenti selvaggi, ch'esistono ancora in alcuni parchi inglesi. Noi dobbiamo supporre che tali differenze dipendano dall'essere stato impedito il libero incrociamento di uccelli, la cui distribuzione geografica è estesissima, e dai cangiamenti nelle condizioni esteriori alle quali essi furono soggetti in Inghilterra.
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