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CEREALI
Passiamo ora ai dettagli. I cereali coltivati in Europa spettano a quattro generi, che sono: il frumento, la segala, l'orzo e l'avena. Le più competenti autorità(549) moderne ammettono quattro, cinque ed anche sette specie distinte di frumento, una di segala, tre d'orzo, e due, tre o quattro d'avena, cioè in tutto, secondo i diversi autori, da dieci a quindici specie differenti, che diedero origine a molte varietà. È notevole che i botanici non sono punto d'accordo sulla forma primitiva di alcuna delle piante cereali. Ad esempio, un'alta autorità scriveva, nel 1855:(550) "Non esitiamo a sostenere il nostro convincimento, basato su prove le più evidenti, che cioè nessuna delle piante cereali coltivate esiste nè ha esistito allo stato selvaggio tale quale è oggi, ma che tutte sono varietà di specie coltivate che si trovano ancora in quantità nell'Europa meridionale o nell'Asia occidentale". Alf. De Candolle,(551) d'altra parte, dimostrò che il frumento comune (Triticum vulgare) fu trovato selvaggio in diverse parti dell'Asia, dove non lo si può ritenere sfuggito alla coltivazione. È di valore anche l'asserzione del Godron, secondo cui, nel supposto che queste piante debbano la loro orgine a semi sfuggiti all'agricoltura,(552) la persistente loro somiglianza col frumento coltivato, se siano riprodotte per molte generazioni allo stato selvaggio, sarebbe una prova probabile che quest'ultimo ha mantenuto i suoi caratteri primitivi. Ma la forte tendenza alla ereditabilità, che si manifesta nella maggior parte dei semi, come tra poco vedremo, fu qui assai trascurata.
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