I semi provenienti dalla Virginia a 37° di latitudine, e seminati nella Nuova Inghilterra a 43°-44°, diedero piante, il cui grano si maturava con grande difficoltà, ed anche non si maturava affatto. Altrettanto dicasi dei semi trasportati dalla Nuova Inghilterra al Canadà, a 45°-47° di latitudine. Adoperando fin da principio grande cura, dopo qualche anno di coltivazione, le varietà meridionali giungono a maturare perfettamente i loro semi in stazioni più nordiche, analogamente a quanto abbiamo visto del convertirsi il frumento d'estate in frumento d'inverno e viceversa. Quando si seminano insieme il mais grande ed il mais nano, questa varietà trovasi già in piena fioritura, quando la prima non ha messo neanche un fiore, ed in Pensilvania matura il seme sei settimane prima che il mais grande. Il Metzger parla di un mais d'Europa, che porta il suo seme a maturità un mese prima di qualsiasi altra qualità europea. Dopo tali fatti, che provano tanto chiaramente l'eredità dell'acclimatizzazione, noi possiamo senza tema ammettere con Kalm che nell'America del Nord la coltivazione del mais si spinga sempre più verso il nord. Tutti gli autori sono concordi nell'asserire, che per conservare intatte le varietà del mais, bisogna seminarle separatamente per evitare gl'incrociamenti.
Gli effetti del clima europeo sulle varietà americane sono ben rimarchevoli. Il Metzger coltivò in Germania dei semi provenienti da più parti dell'America, ed ecco in estratto le variazioni ch'egli ha osservato in una qualità(594) di grande taglia, originaria delle regioni più calde di questo paese (Zea altissima, Breitkoerniger Mais). Nel primo anno le piante giunsero a dodici piedi di altezza, ma non diedero che un piccolo numero di grani maturi; gli inferiori della spica conservarono la loro forma propria, ma i superiori presentarono dei leggieri cangiamenti.
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