Una gemma presa da un ramo qualsiasi ed innestata sopra un altro albero, può produrre od una delle forme pure, od un albero singolare che offre le tre qualità. Non saprei se il caso del limone dolce, avente nel medesimo frutto dei segmenti di sapore differente,(653) sia un caso analogo. Ma dovrò ritornare su tale soggetto.
Chiudo colla descrizione di una varietà ben singolare dell'arancio comune, tolta dal lavoro di A. Risso.(654) È il Citrus aurantium fructu variabili, i cui giovani tralci possedono foglie rotondate-ovali, macchiettate di giallo, a picciuoli provvisti di alette cordiformi; cadute queste foglie, sono rimpiazzate da foglie più lunghe e più strette, a margini ondulati, d'un verde pallido screziato di giallo, portanti picciuoli senza alette. Finchè è giovane, il frutto è piriforme, giallo, striato longitudinalmente e dolce; maturo, diviene sferico, si fa d'un giallo più rosso ed amaro.
PESCO E PESCO-MANDORLO (Amygdalus persica). - I migliori autori unanimi confessano che il pesco non fu mai trovato selvaggio. Importato alquanto prima dell'era cristiana dalla Persia in Europa, non ne esistevano allora che poche varietà. Siccome il persico non si è diffuso dalla Persia in un'epoca più remota, e non ha un nome puro sanscrito od ebraico, Alf. De Candolle(655) crede che esso non sia originario dell'Asia occidentale, ma probabilmente della terra incognita della Cina. L'ipotesi peraltro che il pesco non sia che un mandorlo modificato, il quale acquistò i suoi caratteri attuali in un'epoca relativamente recente, potrebbe, a quanto mi sembra, spiegare quei fatti.
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