Un passo in avanti ci conduce alle pesche inferiori che otteniamo talvolta per via dei semi. Così il Rivers, avendo seminato dei noccioli di pesche importati dagli Stati Uniti, ottenne in tal guisa delle piante che producevano delle pesche somigliantissime a mandorle; esse erano piccole, dure, e la loro polpa non si faceva succosa che in autunno avanzato. Van Mons(661) dice pure di aver allevato da un nocciolo di pesca un persico che aveva l'aspetto di una pianta selvatica e dava dei frutti somigliantissimi a quelli del mandorlo. Dalle pesche inferiori, che abbiamo descritte, noi possiamo giungere a grado a grado, a mezzo delle pesche a nocciolo aderente alla sostanza carnosa, fino alle nostre varietà più succose e più saporose. Io credo dunque che, considerando queste gradazioni, le citate brusche variazioni, e la mancanza d'ogni forma selvatica, sia probabilissima l'opinione, che il pesco provenga dal mandorlo, migliorato e modificato in singolare guisa.
C'è però un fatto che milita contro questa conclusione. Un ibrido ottenuto dal Knight dal mandorlo dolce col polline d'un pesco, produsse dei fiori aventi poco o nulla di polline, ma che diede delle frutta, probabilmente per l'azione fecondante d'un noce-pesco vicino. Un altro ibrido del mandorlo dolce, fecondato dal polline di un pesco-mandorlo, non offrì, nei tre primi anni, che fiori incompleti, ma più tardi fiori perfetti e ricchi di polline. Se non fosse possibile rendersi ragione di questa debole sterilità pella giovinezza degli alberi (circostanza che sovente produce una diminuzione di fertilità), o per lo stato mostruoso dei fiori, o pelle condizioni alle quali sottostettero queste piante; questi due casi fornirebbero una obbiezione forte contro l'idea della discendenza del pesco dal mandorlo.
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