(704) Secondo le osservazioni del Rivers,(705) non è punto improbabile che ambedue le forme, che alcuni botanici riguardano come costituenti una sola specie, siano i capostipiti dei nostri pruni domestici. Un'altra supposta forma-stipite, il P. domestica, trovasi selvatica nel Caucaso. Il Godron(706) osserva che si possono distinguere nelle varietà coltivate due gruppi principali, che suppone discendenti di due gruppi diversi: quelli cioè a frutto oblungo e nocciolo appuntito in ciascuna estremità, a petali stretti e rami eretti; e quelli a noccioli tronchi, a petali arrotondati e rami distesi. Dopo quanto abbiamo visto intorno alle variazioni dei fiori nel pesco, ed al diverso modo di crescere dei nostri alberi fruttiferi, non possiamo certo annettere grande importanza a questi ultimi caratteri. La forma del frutto è oltre ogni credere variabile, come risulta da prove convincenti. Il Downing(707) illustrò le frutta provenienti da due pruni delle varietà Gage rossa ed imperiale che aveva allevati dalla var. Greengage; e le frutta di ambedue sono più allungate che quelle della Greengage. Quest'ultima ha un nocciolo molto più ottuso e largo, mentre nel pruno imperiale è ovale ed appuntito alle sue due estremità. Gli alberi differiscono anche per il loro modo di crescere: "il pruno Greengage è un albero grosso e breve che cresce lentamente, d'abito disteso e quasi nano", mentre il pruno imperiale, che ne proviene, "cresce più rapidamente, si eleva più presto e manda rami lunghi ed oscuri". Il rinomato pruno Washington porta un frutto globoso, ma il suo discendente goccia di smeraldo l'ha quasi sì allungato come la più lunga prugna (prugna Manning), che illustra il Downing.
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