Il Babington ritiene quest'ultima e la V. tricolor (compresa la sua varietà V. arvensis) come specie distinte, è questa anche l'opinione di Gray,(819) che studiò specialmente questo genere; ma la distinzione specifica tra la V. lutea e tricolor basasi principalmente su ciò che l'una è strettamente perenne e l'altra meno, e su altre differenze insignificanti nella forma del fusto e delle stipule. Il Bentham ha riunite insieme le due forme; e H. C. Watson(820) osserva che mentre la V. tricolor passa all'arvensis da un lato, si avvicina dall'altro talmente alla V. lutea e V. Curtisii, che non è tanto facile stabilire una distinzione tra loro".
Dunque, dopo aver paragonate le numerose varietà, rinunciai al tentativo perchè troppo difficile per chiunque non sia botanico di professione. La maggior parte delle varietà presentano dei caratteri tanto incostanti che, allorquando vegetano in suoli poveri, o fioriscono fuori della loro ordinaria stagione, o producono fiori più piccioli e differentemente colorati. Gli orticultori parlano spesso della costanza di questa o quella forma, ma non intendono di dire, come in altri casi, che la pianta trasmetta esattamente i suoi caratteri per seme, ma solamente che le piante considerate individualmente non variano molto pella coltivazione. Tuttavia, anche nelle varietà oscillanti della viola del pensiero, il principio di ereditabilità vale fino ad un certo punto; poichè, per ottenere buoni risultati, conviene sempre seminare il seme di buone qualità. Nondimeno, in una seminagione vasta, si vedono spesso apparire per atavismo alcune piante quasi selvatiche.
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