43) che alcuni orticultori sperimentati, come il G. Voorhelm, potevano, in una collezione di duecento varietà, riconoscere, senza confondersi, ciascuna di esse solamente dal bulbo! Lo stesso autore ricorda alcune varietà singolari; così il giacinto porta ordinariamente sei foglie, ma ve n'ha uno (pag. 35) che ne porta quasi sempre tre; un altro giammai più di cinque; finalmente uno ha sette od otto foglie. Una varietà, la Coriphée, produce invariabilmente (pag. 116) due fusti fiorali, riuniti assieme ed avviluppati dalla stessa guaina. In un'altra qualità il fusto fiorale (pag. 128) esce di terra con una guaina colorata prima che spuntino le foglie, ciò che l'espone a soffrire il gelo; un'altra varietà ancora caccia sempre un secondo fusto fiorale dopo che il primo cominciò a svilupparsi. Infine, i giacinti bianchi a centro rosso, porporino o violetto (pag. 129) marciscono facilmente. Noi vediamo dunque che, come molte altre piante, i giacinti, dopo una prolungata coltivazione, offrono un gran numero di singolari variazioni.
In questi due capitoli ho esposto con alcuni dettagli la estensione della variazione, e la storia di un certo numero di piante coltivate a diversi scopi. Ma ho omesso alcune piante delle più variabili, come le fave, il capsicum, il miglio, il sorgo, ecc.; perchè i botanici non possono accordarsi per definire quali forme debbano essere considerate come specie o come varietà;(831) e perchè le specie madri selvatiche sono sconosciute. Molte piante coltivate da lungo tempo nei paesi tropicali, quali i banani, hanno prodotto numerose varietà, che dovemmo passare sotto silenzio, perchè non furono mai descritte con qualche diligenza.
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Voorhelm Coriphée
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