Nondimeno i casi succitati sembrano dimostrare che in certe condizioni sconosciute la ibridizzazione d'innesto possa effettuarsi.
Il Magnus asserisce con molta ragione che gli ibridi d'innesto somigliano per ogni riguardo agli ibridi di seme, inclusa la grande loro diversità nel carattere. V'è tuttavia una parziale eccezione, in quanto che i caratteri delle forme genitrici negli ibridi d'innesto non sono in modo omogeneo mescolate insieme. Essi appariscono più comunemente separati, sia, in sulle prime, in segmenti diversi, oppure successivamente, per riversione. Sembra che nell'innesto gli elementi riproduttivi non sieno sì compiutamente mescolati, come nella generazione sessuale. Tale segregazione però non è in alcun modo rara negli ibridi seminali, come tra poco dimostrerò. Finalmente, io penso, che si debba ammettere che gli esempi ora citati c'insegnano un fatto fisiologico di alta importanza, e cioè che gli elementi necessari alla formazione di un nuovo essere non sono necessariamente costituiti degli organi maschili e femminili. Essi sono presenti nel tessuto cellulare in tale stato, che possono essere riuniti senza l'aiuto di organi sessuali, e producono così un germoglio che partecipa ai caratteri delle due forme genitrici.
INTORNO ALLA SEPARAZIONE DEI CARATTERI PATERNI NEGLI IBRIDI DI SEME A MEZZO DELLA VARIAZIONE DELLE GEMME
Voglio ora riferire un numero sufficiente di fatti, per provare che la separazione di questo genere, ossia per gemme, avviene negli ibridi ordinari allevati da semi.
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Magnus
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