Dal Gärtner furono allevati degli ibridi del Tropaeolum minus e majus,(947) i quali dapprima diedero dei fiori che nella grandezza, nel colore e nella struttura erano intermedi fra le due forme genitrici; ma in stagione più avanzata alcune di queste piante produssero dei fiori, i quali sotto ogni riguardo erano simili a quelli della forma madre, mescolati a fiori che conservarono lo stato ordinario intermedio. Un ibrido di Cereus tra il C. speciosissimus e phyllanthus,(948) piante nel loro aspetto assai differenti, produsse nei primi tre anni degli steli angolari, a cinque faccie, e poi alcuni steli lisci, come quelli di C. phyllanthus. Il Kölreuter cita ancora degli esempi di lobelia e verbasci ibridi, che dapprima diedero fiori di un colore, e più tardi nella stazione fiori di colore diverso.(949) Il Naudin(950) allevò quaranta ibridi di Datura laevis, che avea fecondato con D. stramonium, e tre di questi ibridi produssero molte caselle, delle quali una metà, una quarta parte od un segmento ancora più piccolo era liscio e piccolo, come le caselle di pura D. laevis, mentre la parte restante era spinosa e di grandezza notevole, come la casella di pura D. stramonium: da una di queste caselle composte furono allevate delle piante, che erano perfettamente simili ad ambedue le forme genitrici.
Volgiamoci ora alle varietà. Un melo, allevato da seme, e che si suppone di origine incrociata, fu descritto in Francia:(951) esso porta dei frutti di cui una metà è maggiore dell'altra, di colore rosso, di sapore acido e di un odore peculiare; l'altro fianco è giallo verdastro e assai dolce; dicesi che forse mal contiene dei semi perfettamente sviluppati.
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