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      Il Knight(979) afferma espressamente, che quantunque egli abbia operato degli incrociamenti numerosi nei pomi e negli altri alberi fruttiferi, non ha mai avuto occasione di osservare un caso simile di modificazione delle loro frutta.
      Non vi è ragione per credere che un ramo che abbia portato delle frutta modificate da polline straniero sia esso stesso modificato, in guisa da produrre poi delle gemme modificate; un simile fatto sembra quasi impossibile, visto il nesso temporaneo tra il fiore ed il fusto. Non si possono dunque, per l'azione del polline straniero, spiegare che pochissimo, per non dire affatto, le modificazioni repentinamente apparse sui frutti, di cui noi abbiamo parlato nel principio di questo capitolo, perchè esse sono state generalmente propagate per inoculazione od innesto. Egli è pure evidente che i cambiamenti di colorazione che si manifestano nei fiori molto tempo prima che siano pronti alla fecondazione, nè la forma nè il colore delle foglie non possono in nessun modo derivare dall'azione di polline estraneo: tutti questi casi devono essere attribuiti ad una semplice variazione delle gemme.
      Abbiamo dato con qualche dettaglio le prove dell'azione del polline straniero sulla pianta madre, perchè quelle prove sono di una grande importanza teorica, come lo vedremo in seguito, e perchè quest'azione stessa è un fatto singolare e in apparenza anormale. Essa è rimarchevole anche dal punto di vista fisiologico, perchè l'elemento maschile agisce non solamente sul germe, in accordo colla sua essenziale funzione, ma anche su altre parti della pianta madre; da che noi impariamo che per accogliere l'influenza dell'elemento maschile non è indispensabile un ovulo.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





Knight