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      Ma quest'azione dell'elemento maschile non è così anomala come sembra a prima vista, perchè essa ha una parte nella fecondazione ordinaria di un grande numero di fiori. Il Gärtner ha dimostrato,(980) aumentando gradatamente il numero dei grani di polline per riuscire a fecondare una malva, che è necessario un grande numero di grani per lo sviluppo, o piuttosto per saturare il pistillo e l'ovario. Quando inoltre una pianta è fecondata da una specie molto distinta, succede spesso che l'ovario si sviluppa completamente e rapidamente, senza che si formi nessun seme, o che l'involucro di quest'ultimo si sviluppi senza che nessun embrione si mostri nell'interno. Hildebrand ha pure dimostrato(981) in un lavoro recente che in parecchie Orchidee l'azione del polline sulla propria pianta è necessario per lo sviluppo dell'ovario, e che questo sviluppo si fa non solamente prima che i tubi pollinici abbiano raggiunto gli ovuli, ma anche prima che la placenta e gli ovuli siansi formati, per cui in queste Orchidee sembra che il polline agisca direttamente sull'ovario. Non bisogna d'altra parte dar troppo valore a questa efficacia del polline, perchè si potrebbe nel caso di piante incrociate supporre che l'embrione siasi formato, ed abbia agito sui tessuti vicini della pianta madre prima di perire in una età giovanissima. Si sa ancora che l'ovario in un gran numero di piante può svilupparsi completamente, quand'anche il polline sia stato interamente escluso. Infine lo Smith, che fu amministratore a Kew (come io seppi dal dott.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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