Pagina (650/1426)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Quasi tutte le piante, che non si possono propagare con qualche certezza per gemme, sono quelle che da lungo tempo si sono moltiplicate per gemme, barbatelle, messiticci, tuberi, ecc., e per conseguenza che durante la loro vita individuale sono state assai di frequente esposte a condizioni esterne le più varie. Le piante in tal modo propagate divengono tanto variabili che sono eminentemente atte a presentare delle variazioni di gemme, come lo abbiamo veduto nel precedente capitolo. I nostri animali domestici, che durante la loro vita individuale non sono esposti a condizioni tanto diverse nè così opposte, non presentano d'altra parte una variabilità così eccessiva, e per conseguenza non perdono la loro facoltà di trasmettere la maggior parte dei loro tratti caratteristici. Nelle precedenti osservazioni sulla mancata ereditabilità, noi abbiamo escluse le razze incrociate, perchè la loro diversità dipende principalmente da uno sviluppo diseguale dei caratteri derivanti da uno dei genitori od il capostipite.
     
      CONCLUSIONE
     
      Al principio di questo capitolo io credo di aver dimostrato, quanto sieno ereditari i caratteri nuovi di natura la più diversa, sieno normali od anormali, sieno utili o dannosi, appariscano in organi della massima o della minima importanza. Spesse volte basta che uno solo dei genitori possegga un carattere speciale, perchè questo venga trasmesso ai discendenti, come nella maggior parte dei casi d'ereditabilità di anomalie rare, che noi abbiamo notati. Ma la potenza di trasmissione è variabilissima.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426