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      Le pecore non sono mai ritornate selvaggie; esse sarebbero state prontamente distrutte dagli animali feroci.(1062) Non conoscendo in molti casi il progenitore primitivo, non ci è possibile di sapere se abbia avuto luogo o meno un ritorno più o meno pronunciato alla forma originale. Non si sa mai quale sia la varietà che fu messa in libertà; ed è probabile che, in alcune circostanze, parecchie abbiano dovuto ritornare selvaggie, e che per conseguenza i loro incrociamenti abbiano dovuto già tendere a cancellare i caratteri loro propri. I nostri animali e piante domestiche devono essere sempre esposte a nuove condizioni esterne, quando ritornano allo stato selvaggio, poichè, come ha osservato il Wallace,(1063) essi devono cercare il loro nutrimento e sono obbligati a lottare contro i prodotti indigeni. Se, in queste circostanze, i nostri animali domestici non soggiacessero a cangiamenti di qualche natura, si avrebbe un risultato contrario a tutte le conclusioni, a cui siamo arrivati. Tuttavia io non dubito punto che il semplice fatto degli animali e delle piante che ritornarono selvatiche, non debba determinare in loro una certa tendenza verso il loro stato primitivo, ma ritengo che certi autori abbiano su questo punto troppo esagerato.
     
      Percorriamo rapidamente i casi registrati. Non si conoscono gli stipiti originari nè del cavallo, nè del bue, ed abbiamo visto nel primo capitolo che essi hanno preso colori differenti. Così i cavalli selvaggi dell'America del Sud sono generalmente d'un baio bruno, e quelli d'Oriente di color isabellino; le loro teste sono divenute più robuste, ciò che forse è dovuto alla riversione.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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