Abbiamo visto nel terzo capitolo, che anticamente alcune razze bovine, nelle parti più selvaggie dell'Inghilterra, erano bianche colle orecchie colorate, e che attualmente i bovini che si conservano allo stato semiselvaggio in qualche parco, come quelli restituiti alla libertà nelle parti più lontane del globo, sono pure di questo colore. Un abile allevatore, J. Beasley del Northamptonshire,(1080) ha incrociato alcune vacche del West Highland scelte con cura con dei tori a corte corna di razza pura. Questi ultimi erano rossi, o rossi e bianchi, o di un grigio rosso oscuro, e tutte le vacche erano d'un rosso traente al giallo chiaro. Una parte notabile dei prodotti fu bianca o bianca colle orecchie rosse. Ora, se si considera che nessuno dei genitori era bianco e che erano di razza pura, è assai probabile che i vitelli, in causa dell'incrociamento, abbiano fatto ritorno al colore del progenitore originario o a quello di qualche razza antica semiselvaggia. Il fatto seguente appartiene forse alla stessa categoria. Nello stato di natura le vacche hanno le mammelle poco sviluppate e sono ben lungi dal fornire tanto latte quanto le vacche domestiche; ora, si ha notato che gli animali nati dall'incrociamento di due razze egualmente buone per latte, come le Alderneys, e quelle a corte corna, sono spesso affatto senza valore sotto questo aspetto.(1081)
A proposito del cavallo siamo venuti alla conclusione che la forma primitiva doveva essere di colore isabellino e rigata, ed abbiamo dimostrato coi fatti, che in tutte le parti del mondo, si vedono spesso comparire lungo la spina dorsale, sulle gambe e sulle spalle delle fascie scure, talvolta doppie e triple, le quali possono estendersi sulla faccia e sul corpo, e questo nei cavalli d'ogni razza e d'ogni colore.
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