Esistono certamente dei fiori che per riversione sono divenuti più o meno pelorici. Nella Corydalis tuberosa, uno dei due nettarii è normalmente incoloro, privo di nettare, della metà più piccolo dell'altro, e per conseguenza in uno stato fino ad un certo punto rudimentale; il pistillo è curvato verso il nettario completo e il cappuccio formato dai petali interni non può scostarsi dal pistillo e dagli stami, che in una sola direzione, di modo che quando un'ape vuol succhiare il nettario perfetto, il suo corpo viene a sfregare sullo stimma e sugli stami. In parecchi generi vicini, Dielytra ecc., esistono due nettarii completi, il pistillo è diritto e il cappuccio si scosta dall'uno o dall'altro lato, secondo che l'ape si porta all'uno o all'altro nettario. Io ho esaminato parecchi fiori di Corydalis tuberosa, in cui i due nettarii erano egualmente sviluppati e contenevano nettare; vi era dunque là uno sviluppo d'un organo parzialmente abortito, accompagnato da un raddrizzamento del pistillo, dalla facoltà del cappuccio di muoversi nell'uno e nell'altro senso, d'onde un ritorno del fiore alla struttura perfetta sì favorevole all'azione degli insetti, caratteristica della Dielytra e generi affini. Queste modificazioni non possono essere attribuite al caso, nè ad una variabilità correlativa, ma piuttosto a un ritorno verso lo stato primitivo della specie.
I fiori pelorici del Pelargonium hanno i cinque petali simili sotto ogni rapporto e non hanno nettarii; essi somigliano dunque ai fiori simmetrici del genere vicino Geranium, ma gli stami alterni essendo anche qualche volta sprovveduti di antere e rappresentati solamente da filamenti rudimentali, sono simili sotto questo aspetto ai fiori simmetrici d'un altro genere vicino, l'Erodium.
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Corydalis Dielytra Corydalis Dielytra Pelargonium Geranium Erodium
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