Finalmente, in accordo col principio della ereditabilità limitata al sesso, la comparsa nelle specie allo stato naturale di caratteri sessuali secondari non presenta delle difficoltà particolari, e il loro aumento o la modificazione ulteriore, per quanto siano utili alla specie, hanno dovuto succedere in forza di quella forma di elezione, che nella mia Origine delle specie ho chiamata elezione sessuale.
EREDITÀ A PERIODI CORRISPONDENTI DELLA VITA
È questo un soggetto importante. Dopo la pubblicazione dell'Origine delle specie, non ho ragione alcuna per mettere in dubbio la verità della spiegazione ch'io dava allora al fatto biologico, forse di tutti il più importante, cioè la differenza che esiste tra l'embrione e l'animale adulto. La spiegazione si è che le variazioni non hanno necessariamente nè generalmente luogo in un'epoca precoce dello sviluppo embrionale, e che esse sono ereditarie all'età corrispondente. La conseguenza di ciò si è che, anche allora che la forma genitrice ha subito grandi modificazioni, l'embrione può restarsene ben poco alterato, e gli embrioni di animali differentissimi, discendenti da uno stipite comune, devono restare, anche in rapporti importanti, simili tra loro ed ai loro antenati primitivi. Noi possiamo da ciò comprendere perchè l'embriologia getti gran luce sul sistema naturale della classificazione, la quale, per quanto sia possibile, dovrebbe essere genealogica. Allorquando l'embrione conduce una vita indipendente, ossia si fa larva, conviene che la sua conformazione ed i suoi istinti, indipendentemente da quelli dei suoi genitori, si adattino alle condizioni esterne nelle quali si trova, e ciò è reso possibile dall'ereditabilità a periodi corrispondenti della vita.
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