V'hanno molte altre malattie che, senza fissarsi ad alcun periodo particolare, tendono a mostrarsi nel fanciullo alla stessa età nella quale si mostrarono nel genitore; e si potrebbe citare in appoggio di tale asserzione un buon numero delle più grandi autorità antiche e moderne. Era questa la opinione dello illustre Hunter, ed il Piorry(1161) raccomanda ai medici di osservare attentamente il fanciullo, allorquando egli giunge all'età nella quale una qualche malattia ereditaria grave si è dichiarata nel genitore. Il dottor Prospero Lucas,(1162) dopo avere attinti fatti a tutte le sorgenti, afferma che le malattie di qualunque natura, anche se non sono legate a nessun periodo definitivo della vita, tendono a ricomparire nei discendenti all'epoca nella quale primieramente apparvero nell'ascendente.
Vista l'importanza del soggetto, noi citeremo ancora alcuni esempi, scelti allo scopo di mostrare che, allorquando vi ha una deviazione dalla regola, il fanciullo può essere colpito alquanto più presto che non lo fu il genitore. Nella famiglia Le Compte, la cecità fu ereditaria per tre generazioni, e ventisette fanciulli divennero tutti ciechi tra i diciasette e diciotto anni.(1163) In un altro caso, un padre e i suoi quattro figli furono colpiti da cecità all'epoca di ventun anno; in un altro, un'avola divenne cieca a trentacinque anni, sua figlia a dicianove, e tre nipoti a tredici ed undici anni.(1164) Lo stesso dicasi della sordità: due fratelli, il loro padre ed il loro avo paterno divennero tutti sordi all'età di quarant'anni.
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