Essa ci pare alcune volte molto capricciosa nelle sue manifestazioni, giacchè trasmette i caratteri tanto con grandissima intensità, quanto con una debolezza inesplicabile. Una stessa particolarità, come lo aspetto piangente d'un albero, le piume setose d'un uccello, ecc., può trasmettersi fortemente o non trasmettersi affatto ai differenti individui d'una stessa specie, sebbene trattati nella guisa stessa. Questi casi ci provano che l'attitudine a trasmettere è una qualità puramente individuale. Vi sono leggere differenze che distinguono le razze o sottovarietà nello stesso modo dei caratteri isolati, perchè certe razze possono essere propagate con tanta certezza d'esito quanto le specie, mentre altre sono infide. La stessa regola può applicarsi alle piante moltiplicate per barbatelle, bulbi, ecc., che, in un certo senso, costituiscono porzioni d'uno stesso individuo, perchè alcune varietà conservano e trasmettono, per molte successive generazioni di gemme, i loro caratteri in modo più costante che altre.
Alcuni caratteri che non sono propri alla forma tipica primitiva, furono per certo ereditari da un'epoca ben antica, e possono di conseguenza essere considerati come saldamente impressi; è però dubbioso che l'antichità dell'eredità possa essa stessa dare costanza ai caratteri, benchè tutte le probabilità militino in favore dell'idea che una particolarità, la quale fu trasmessa per molto tempo senz'alterazione, continui ad esserlo fintantochè le condizioni esterne siano le medesime.
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