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      Shirley,(1254) che studiò assai questo soggetto, ammette che vi sieno parchi, nei quali, a ricordo d'uomo, non v'ebbe alcuna mescolanza con sangue diverso. Conchiude però col dire che "la riproduzione consanguinea costante deve certamente ritornare svantaggiosa alla truppa intera, sebbene occorra molto tempo per poterlo constatare; di più, quando noi sappiamo, ciò che succede costantemente, che una introduzione di nuovo sangue fu realmente vantaggiosa al cervo, tanto migliorandone la taglia che l'apparenza, che rimuovendo le macchie del rickback ed altre malattie alle quali questo animale va soggetto quando il sangue non fu rinnovato, io credo non esservi dubbio che un incrociamento giudizioso con un buon tipo non produca conseguenze le più felici, e che non sia anche, presto o tardi, necessario per mantenere un parco in istato prospero".
      Si portarono in campo i famosi cani da volpe di Meynell, come esempio della riproduzione consanguinea senza seguito di cattivi effetti; e J. Sebright s'è assicurato da se stesso che s'appaiavano spesso il padre e la figlia, la madre e il figlio, ed anche qualche volta fratelli e sorelle. Anche nei veltri si praticò una stretta riproduzione consanguinea, ma i migliori allevatori ammettono che si andò troppo lungi.(1255) Il Sebright(1256) dichiara tuttavia, che in seguito all'accoppiamento dei fratelli colle sorelle, vide degli spagnuoli di razza robusta degenerare in cani da grembo deboli e piccoli. Il reverendo D. W. Fox mi ha raccontato un caso di un piccolo numero di cani sanguinari che erano da molto tempo custoditi in una stessa famiglia, ma s'erano fatti cattivi riproduttori ed avevano quasi tutti una sporgenza ossea sulla coda.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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