Alcuni fiori del Mimulus luteus furono fecondati col loro proprio polline, ed altri dal polline di piante distinte crescenti nello stesso vaso. I semi, dopo nati, furono trapiantati nello stesso vaso gli uni in faccia agli altri. Le giovani piante furono da principio di eguale altezza, ma allorchè le piante incrociate erano giunte a mezzo pollice d'altezza, le altre non toccavano ancora il quarto di pollice. Tale disparità non si mantenne, e le altezze, che furono poi di quattro pollici e mezzo nelle prime e di tre nelle seconde, conservarono in seguito lo stesso rapporto fino al loro accrescimento completo. Le piante d'incrocio ebbero assai più di vigore che le altre, fiorirono più precoci, e produssero maggior quantità di capsule. Lo stesso tentativo, ripetuto per parecchie successive generazioni, diede gli stessi risultati. Se non avessi seguito attentamente, durante l'intero loro sviluppo, queste piante di Mimulus ed Ipomaea, non avrei mai creduto che l'impiegare il polline preso da un'altra pianta, invece di quello del fiore stesso, potesse determinare nell'accrescimento e nel vigore dei prodotti una differenza così manifesta. Questo fenomeno è, dal punto di vista fisiologico, dei più interessanti.
Si sono pubblicati molti documenti sui vantaggi dell'incrociamento di varietà distinte. Il Sageret(1287) insiste sul vigore ottenuto dall'incrociamento di differenti varietà di meloni, ed aggiunge che sono più facilmente fecondi che i meloni comuni, e producono del seme buono ed abbondante.
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Mimulus Mimulus Ipomaea Sageret
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