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      Nei primi tre giorni l'azione delle due qualità di polline era la stessa; il polline, portato sullo stigma della stessa pianta, si separava nel solito modo in granetti, ed emetteva i budelli che penetravano nella colonnetta, e la loggia stigmatica si chiudeva; ma solo quei fiori che avevano avuto il contatto col polline d'una pianta distinta produssero capsule a seme. Tali esperienze furono, in altra occasione, ripetute su più vasta scala, e diedero identici risultati. F. Müller constatò che altre quattro specie indigene di Oncidium si mostrarono non produttive, se fecondate dal proprio polline; ma fertili sotto l'azione di quello d'altre piante: alcune produssero egualmente capsule a semi essendo state fecondate dal polline di generi differentissimi, come Leptotes, Cyrtopodium e Rodriguezia! V'ha tuttavia una specie, l'Oncidium crispum, che differisce dalle precedenti, presentando delle oscillazioni nel grado di sterilità quando è fecondata da se stessa, poichè alcune volte dà belle capsule, altre volte nessuna. In due o tre casi F. Müller osservò che le capsule prodotte dall'opera del polline tratto da un altro fiore della stessa pianta, erano maggiori che quelle derivanti dall'auto-fecondazione dall'Epidendrum cinnabarinum, che appartiene ad un'altra divisione della famiglia; alcuni fiori produssero belle capsule se fecondati dal proprio polline, ma non contenevano in peso che la metà del seme racchiuso nelle capsule vegnenti da fiori fecondati dal polline preso sopra una pianta diversa, ed una volta da una specie diversa; inoltre il seme prodotto col polline della stessa pianta era in gran parte, e talvolta tutto, privo di embrioni.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426

   





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