F. Müller operò di più un gran numero d'incrociamenti tra Orchidee spettanti a specie e generi diversi, e sempre riscontrò, che quando i fiori non sono fecondati, i loro peduncoli cominciano a disseccare, e il deperimento si estende in alto lentamente fino alla caduta dei germi, alla fine di una o due, ed in un caso fra sei a sette settimane; ma anche in quest'ultimo caso e in molti altri, il polline e lo stigma si erano mantenuti freschi. Talvolta però il polline divenne bruno, e quasi sempre alla superficie esterna, senza essere in contatto collo stigma, ciò che succede sempre se si impiega il polline proprio della pianta.
F. Müller seguì l'azione venefica del polline proprio d'una pianta nell'O. flexuosum, O. unicorne, O. pubes?), ed in altre due specie non nominate; inoltre in due specie di Rodriguezia, due di Notylia, una di Burlingtonia, ed in un quarto genere dello stesso gruppo. In tutti i casi, salvo nell'ultimo, fu provato che i fiori erano fertili se fecondati col polline tratto da un individuo distinto della stessa specie. Un gran numero di fiori d'una specie di Notylia, fecondati dal polline preso sullo stesso grappolo, si curvarono tutti in due giorni, gli ovuli si avvizzirono, le masse di polline imbrunirono, e nessun grano della fovilla emise tubo pollinico; l'azione deleteria del proprio polline è dunque ancor più rapida in questa orchidea che nell'Oncidium flexuosum. Altri otto fiori d'uno stesso racemo furono fecondati dal polline d'un'altra pianta della stessa specie; due di essi furono esaminati e si videro i loro stigmi contenere numerosi tubi pollinici; anche gli ovari degli altri sei fiori si svilupparono perfettamente.
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