Nel genere Passiflora, si sa già da lungo tempo, che molte specie non producono frutta se non si fecondano col polline d'altra specie: diffatto il Mowbray(1315) ha trovato che non poteva ottenere frutta dalla P. alata e racemosa, che fecondandole reciprocamente ciascuna col polline dell'altra. Fatti analoghi furono riscontrati in Alemagna ed in Francia,(1316) ed io stesso ebbi comunicazioni autentiche relative ad una P. quadrangularis, che non aveva mai dato frutto col suo polline, ma che ne portò allorquando fu fecondata una volta dal polline d'una P. coerulea, un'altra da quello della P. edulis. Tuttavia, in tre casi, una P. quadrangularis diede frutta, sebbene artificialmente fecondata dal suo stesso polline; ed un autore attribuisce in un caso il risultato favorevole alla temperatura della serra, che dopo la fecondazione fu elevata di 5° a 10° Fahr. sopra quella di prima.(1317) Relativamente alla P. laurifolia, un agricoltore sperimentato osservò non ha guari(1318) che i di lei fiori dovevano essere fecondati dal polline della P. coerulea, o di un'altra specie comune, non esercitando il loro proprio polline alcuna azione sovr'essi. I più ampi dettagli su questo soggetto diedero Scott e R. Munro:(1319) piante di Passiflora racemosa, coerulea ed alata, fiorirono abbondantemente per più anni nel Giardino botanico d'Edimburgo, senza produrre alcun seme, sebbene fossero state fecondate a varie riprese col loro proprio polline; esse ne maturarono subito quando furono incrociate in guise diverse.
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