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      La domesticità, per regola generale, aumenta la fecondità degli animali e delle piante; essa elimina la tendenza alla sterilità che si osserva presso le specie allevate allo stato naturale, ed incrociate. Noi manchiamo su questo punto di prove dirette; ma, siccome le nostre razze di cani, buoi, porci, ecc. discendono quasi certamente da ceppi primitivi distinti, e queste razze sono al presente perfettamente feconde fra loro, od almeno incomparabilmente più che la maggior parte delle specie nell'incrociamento, così noi possiamo ammettere questa conclusione con molta fiducia.
      Noi abbiamo portato delle prove assai numerose per dimostrare i vantaggi che risultano dall'incrociamento riguardo alla taglia, al vigore ed alla fecondità di cui godono i suoi prodotti, anche quando non sia preceduto dalle unioni consanguinee troppo ristrette. Questi buoni effetti si manifestano così bene presso gli individui d'una stessa varietà, ma appartenenti a famiglie diverse, che presso le varietà, sottospecie, ed alcune volte anche le specie. In quest'ultimo caso, quantunque si guadagni nella statura, si perde nella fecondità; ma non si può spiegare l'aumento di grandezza, di vigore e di resistenza di molti ibridi unicamente col principio di compensazione e di inazione del sistema riproduttivo. Certe piante, tanto d'origine ibrida che pura, quantunque perfettamente robuste, sono divenute impossenti da se stesse, a quanto sembra, in seguito alle condizioni artificiali alle quali sono state esposte, e tali piante, come altre nel loro stato normale, non possono essere stimolate alla fertilità che incrociandole con altri individui della specie, od anche di specie distinta.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426