Columella dà delle norme dettagliate relativamente alla riproduzione dei polli: "La gallina madre sia quindi di colore scelto, di corpo robusto, tarchiata, con petto pieno, testa grande e pettine eretto e rosso chiaro. Quelle si considerano come le migliori che hanno cinque dita"(1484). Secondo Tacito i Celti prodigavano grandi cure alle razze de' loro animali domestici; e Cesare racconta che offrivano prezzi alti ai mercanti perchè importassero cavalli belli(1485). Relativamente alle piante, Virgilio parla della scelta annua dei semi più grandi; e Celso dice: "Dove il grano e la raccolta sono meschini, noi dobbiamo scegliere le spiche migliori e conservare i semi separati"(1486).
Seguendo il corso dei tempi verso noi, possiamo essere brevi. Intorno al principio del secolo nono Carlo Magno ordinò ai suoi dipendenti di avere grande cura pegli stalloni, e se alcuni si mostrassero cattivi o vecchi, di rendernelo tosto edotto, prima che fossero uniti alle cavalle(1487). Perfino in un paese, che nel secolo nono era sì poco coltivato come l'Irlanda, sembra, secondo alcuni versi antichi(1488), i quali prescrivono una contribuzione domandata da Cormac, che gli animali di certi luoghi od aventi un carattere particolare, fossero pregiati. Così è detto:
Due maiali dei maiali di Mac Lir,
Un montone ed una pecora, ambedue rotondi e rossi,
Portai meco dallo Aengus.
Portai meco un cavallo e cavalla,
Della bella stirpe di Manannan,
Un toro ed una vacca bianca da Druim Cain".
Alhelstan ebbe nel 930 dei cavalli corsieri dalla Germania in dono, e proibì l'esportazione dei cavalli inglesi.
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