Gli alberi genealogici sono trasmessi, e molti dromedari vantano una genealogia assai più lunga che i discendenti dell'arabo Darley"(1500). Secondo il Pallas, i Mongoli cercano di allevare degli yaks ossiano bufali a coda di cavallo con coda bianca, imperocchè questi sono venduti ai mandriani cinesi come cacciamosche, e circa settant'anni dopo il Pallas, il Moorcroft trovò che venivano ancor sempre scelti degli animali a coda bianca(1501).
Nel capitolo intorno al cane noi abbiamo visto che i selvaggi, in diverse parti dell'America del Nord e nella Guiana, incrociano i loro cani con canidi selvaggi, come, secondo Plinio, facevano i Galli antichi. Ciò fu fatto per dare ai cani forza e vigore, nello stesso modo che gli allevatori ne' grandi serragli incrociano talvolta (come seppi dallo Yarrell) i loro furetti colla donnola selvaggia "per dare loro più malizia". Secondo il Varrone veniva anticamente catturalo l'asino selvaggio ed incrociato con animali domestici, per migliorare la razza; nella stessa guisa che oggi gli abitanti di Giava mandano talvolta i loro bovini nelle foreste, perchè si incrocino col selvaggio banteng (Bos sondaicus)(1502). Nella Siberia settentrionale, presso gli Ostiachi, i cani variano assai di colore nei diversi distretti, ma dappertutto essi sono macchiati di bianco e di nero in modo singolarmente uniforme(1503); già da ciò noi possiamo inferire che vengano con cura allevati, tanto più che quelli di tale località sono noti nell'intero paese per la loro superiorità. Io ho udito parlare di certe stirpi di Eschimesi che mettono il loro amor proprio nell'avere i loro cani da tiro di colore uniforme.
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