Io coltivai dodici varietà del fagiuolo comune, ed una sola, la Dwarf Fan, differiva notevolmente nell'aspetto generale. Due differivano nel colore dei fiori, l'una essendo albina, l'altra interamente, anzichè parzialmente, porporina. Parecchie differivano molto nella forma e grandezza del legume, ma molte assai nel seme che è la parte apprezzata e presa di mira nell'elezione. Così, ad esempio, il f'agiuolo Toker è due volte e mezzo più lungo e più largo del cavallino, è inoltre molto più sottile e di forma diversa.
Le varietà dell'uva spina, come fu già esposto, differiscono notevolmente nel frutto, ma appena sensibilmente nei loro fiori e negli organi della vegetazione. Anche nel susino le differenze sono maggiori nel frutto che nei fiori o nelle foglie. D'altra parte il seme della fragola, che corrisponde al frutto del susino, offre appena delle differenze, mentre ognuno sa, come il frutto, ossia il ricettacolo ingrandito, differisca nelle diverse varietà. Nei pomi, peri e peschi differiscono molto i fiori e le foglie, ma non, per quanto io posso giudicare, nella proporzione del frutto. I peschi cinesi a fiori doppi però dimostrano, che furono allevate delle varietà di quest'albero che differiscono più nel fiore che nel frutto. Se il pesco, come sembra sommamente probabile, è il discendente modificato del mandorlo, fu prodotto in una medesima specie una somma sorprendente di cambiamenti, e cioè nel guscio carnoso del primo e nel nocciolo del secondo.
Quando le parti sono in rapporto così stretto come il seme ed il guscio carnoso del frutto (qualunque sia la loro natura omologica), i cambiamenti nell'uno sono accompagnati da cambiamenti nell'altro, sebbene non necessariamente in grado eguale.
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Dwarf Fan Toker
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