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      Ma se si tiene dietro all'argomentazione, si vede ammesso tacitamente, che le variazioni sieno avvenute di repente e grandi. Se il collo di un ruminante fosse subitamente di molto allungato, gli arti anteriori ed il dorso dovrebbero senza dubbio simultaneamente fortificarsi e modificarsi. Ma non si può negare, che il collo, il capo, la lingua o gli arti anteriori di un animale possano insensibilmente allungarsi, senza determinare una modificazione corrispondente in altre parti del corpo, e gli animali sì leggermente modificati avrebbero di fronte agli altri, durante la carestia, un vantaggio, e sarebbero atti a cogliere le foglie da' rami più alti, e di sopravvivere. Alcune manate in più od in meno per ogni giorno costituirebbero l'intera differenza che qui deciderebbe della vita o della morte. Ripetendosi lo stesso processo, collo incrociamento occasionale dei sopravviventi, si realizzerebbe al certo ed in modo fluttuante un certo progresso verso la struttura mirabilmente adattata della giraffa. Se il tomboliere a faccia corta col suo rostro conico, il capo sferico, il corpo rotondo, le ali corte ed i piedi piccoli (caratteri che sembrano essere tutti in armonia), fosse una specie naturale, tutta la sua struttura si considererebbe come bene adattata alla sua vita. Ma in questo caso noi sappiamo che gli esperti allevatori sono solleciti nell'accudire ad ogni singolo carattere, e non tentano di migliorare l'intera struttura allo stesso tempo. Si consideri il veltro, questo tipo perfetto di grazia, simmetria e forza; nessuna specie naturale può vantare una struttura meglio coordinata, colla sua testa appuntita, il corpo agile, il petto profondo, il ventre elevato, la coda da ratto, gli arti lunghi e muscolosi, i quali caratteri tutti si prestano per una estrema velocità e per vincere una preda più debole.


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Variazione degli animali e delle piante allo stato domestico
di Charles Darwin
Utet
1876 pagine 1426