In Francia gruppi interi di varietà rimasero relativamente illese, mentre altre, come le uve chasselas, non presentarono una sola fortunata eccezione; ma non so se siasi scoperta qualche correlazione fra il colore e la disposizione a prendere la malattia(1554). Nel precedente capitolo abbiamo veduto come una varietà della fragola sia in modo singolare soggetta alla golpe.
Si sa che in molti casi la distribuzione, e perfino l'esistenza di animali superiori, viventi nelle loro condizioni naturali, sono regolate dagli insetti. Allo stato domestico gli animali che più soffrono sono quelli a mantello chiaro. Gli abitanti della Turingia(1555) non tengono volentieri il bue bianco, grigio o sbiadito, perchè è molestato da diverse specie di mosche assai più di quello bruno, rosso o nero. Si è osservato il caso di un Negro albino(1556), che era sensibilissimo alle punture degli insetti. Nelle Indie occidentali(1557) si dice che fra i bovini cornuti solo quelli sono adatti al lavoro che nel loro pelame contengono molto nero; i bianchi sono fuor di modo tormentati dagli insetti ed in paragone coi neri deboli e lenti.
Nel Devonshire(1558) esiste un pregiudizio contro i porci bianchi, perchè si crede che, quando sieno condotti all'aperto, il sole faccia sollevare delle vesciche sulla loro pelle; io ho conosciuto un individuo nel Kent che per questo motivo non voleva tenerne. Anche l'azione esercitata dal sole sui fiori pare che dipenda dal loro colorito; quelli che più soffrono sono i pelargoni oscuri e, secondo parecchi rapporti, la varietà gialla d'oro non può sopportare una esposizione al sole, che è senza azione su molte altre.
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