Noi non abbiamo i mezzi per giudicare se i nostri prodotti domestici arriveranno giammai ad abituarsi abbastanza completamente alle condizioni in cui vivono attualmente, per cessare dal variare. Ma in fatto, essi non sono mai soggetti per lungo tempo a circostanze completamente uniformi, ed è certo che le nostre piante coltivate nelle epoche più remote, come i nostri animali, continuano sempre a variare, poichè tutti hanno anche recentemente provato dei perfezionamenti evidenti. Sembra tuttavia che in qualche caso, le piante si siano abituate alle nuove condizioni. Così Metzger, il quale ha coltivato per molti anni in Allemagna delle varietà di frumento importato da diversi paesi(1636), osserva che alcune varietà dapprima assai variabili, sono gradatamente, e una fra esse in capo a 25 anni, divenute più stabili, senza dovere, a quanto sembra, attribuire questo risultato ad una elezione delle forme più costanti.
AZIONE ACCUMULATIVA DEI CANGIAMENTINELLE CONDIZIONI DELLA VITA
Noi abbiamo buone ragioni per credere che l'azione dei cangiamenti delle condizioni esterne si accumuli, di modo che nessun effetto si manifesti in una specie prima che essa abbia subito per più generazioni una coltura o un addomesticamento continuato. L'esperienza universale ci mostra che, quando s'introducono nuovi fiori nei nostri giardini, essi non variano punto dapprincipio, ma poi, tolte rarissime eccezioni, essi finiscono tutti per modificarsi in diverso grado. Il numero di generazioni necessarie perchè si produca questo effetto, come i progressi graduati della variabilità, furono registrati in alcuni casi e fra altri per la Dahlia(1637). Dopo molti anni di coltura la Zinnia non ha incominciato che solo recentemente a variare in un modo un po' considerevole.
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