Un abile orticoltore(1670) asserisce d'essersi procurato dei magliuoli della vecchia e conosciuta varietà (pulchella) di verbena, la quale per essere stata propagata in altra situazione, presentava una leggera differenza nella gradazione dei colori. Le due varietà furono tosto moltiplicate per magliuoli e tenute distinte, ma tuttavia divennero nel secondo anno quasi uguali e nel terzo uguali perfettamente, a segno che si confondevano insieme.
La natura della stagione ha particolare influenza su certe varietà di dalie, e due varietà che nel 1841 si erano mostrate eminenti, furono assai cattive l'anno dopo. Un amatore celebre(1671) racconta che nel 1861 parecchie varietà della rosa avevano talmente deviato dal loro tipo, "che si poteva appena riconoscerle, e venne spesso il pensiero che il giardiniere avesse perduto il coraggio". Lo stesso amatore(1672) dice che nel 1862 i due terzi delle sue Auricole avevano prodotto dei fasci centrali di fiori, rimarchevoli perchè non restavano puri. Egli soggiunge ancora che alcune varietà di questa pianta potevano essere tutte buone durante una stagione, e cattive nella stagione seguente. Il contrario avviene ad altre varietà. L'editore del Gardener's Chronicle(1673) ha constatato nel 1845 una singolare tendenza in molte Calceolarie di assumere una forma tubulare. Nella viola del pensiero(1674) le varietà macchiate non acquistano i loro veri caratteri che allorquando viene stabilmente il caldo, altre varietà invece col caldo perdono i loro bei disegni.
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